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100 PAROLE per il FUTURO - il dizionario condiviso nasce nell'ambito di un progetto di rigenerazione sociale e culturale avviato dallo Spazio Culturale Nicolosi e poi condiviso dalle diverse associazioni che operano nel Quartiere Nicolosi di Latina, tra cui l'Associazione giovanile Angolo di Chirone, attraverso la diffusione della cultura in tutte le sue numerose forme, dall'arte, alla musica, al teatro e attraverso un aiuto concreto ai residenti, mediante sportelli e laboratori. Il quartiere, collocato a pochi passi dal centro storico del capoluogo pontino, è un autentico specchio della nuova società italiana. Cuore operaio della città, sorto tra il 1934 e il 1936 per rispondere alle esigenze abitative della manodopera proveniente dalle varie regioni italiane, il Nicolosi, pregevole esempio di architettura razionalista volto alla ricerca di soluzioni di armoniosa convivenza sociale, è nel tempo diventato quartiere multietnico, segnato da difficoltà ma anche possibile fucina di nuove potenzialità. I giovanissimi autori di questo dizionario ne sono la prova.
L'Associazione Giovanile Angolo di Chirone è nata nel 2022 su iniziativa di un piccolo gruppo di docenti ed educatori volontari, con la finalità di offrire ai bambini del quartiere Nicolosi di Latina supporto scolastico e laboratori formativi e ludico-creativi. Frequentato da numerosi bambini e ragazzi che rappresentano le varie comunità presenti, il doposcuola, ubicato nella piazzetta, vero cuore del Nicolosi, è diventato avamposto educativo e punto di riferimento. Oggi oltre che il tradizionale sostegno per lo svolgimento dei compiti scolastici, sono presenti corsi di italiano L2, di recupero abilità di lettoscrittura, di musica, canto, teatro, potenziamento del disegno e scrittura creativa, accanto a un servizio di biblioteca di zona per il prestito di libri e a uno sportello di ascolto.
Sono cento le parole di questo libro, ognuna rappresentata in undici diverse lingue, compreso l’italiano. Un dizionario multilingue? La struttura esteriore lo suggerirebbe, e forse, almeno in qualche caso, lo si potrebbe utilizzare come se lo fosse davvero. Ma i dizionari multilingue sono strumenti per la comunicazione tra parlanti lingue diverse, hanno immediate finalità operative, del genere che piacciono alle persone pragmatiche abituate a considerare solo ciò da cui si traggono utilità e vantaggi concreti. All’opposto, qualcuno potrebbe vedere in questa pubblicazione un’allusione, l’aspirazione ad una sorta di lingua universale: il sogno che nasce dalla ragione moderna, il tentativo di creare a tavolino uno strumento di comunicazione semplice e logico, che possa essere insegnato facilmente a tutti e da tutti rapidamente assimilato per garantire ad ognuno di poter parlare e farsi capire da qualsiasi altra persona di questo nostro pianeta. Il sogno rinnovato del dottor Pangloss, dileggiato da quel pessimista di Voltaire. Niente di tutto questo! Il nostro libro, splendidamente illustrato e impaginato, non ha alcuna finalità pratica, né vuole suggerire la necessità di uno strumento di comunicazione astratto e universale. Al contrario, esso nasce dalla viva esperienza, concreta e singolare, in cui compaiono, agiscono e confluiscono tre soggetti: un quartiere, un doposcuola, un gruppo di ragazzi e bambini. Il quartiere è il Nicolosi, che giustamente il risvolto di copertina definisce «cuore operaio della città»: un’area urbana disposta a ridosso della pianta radiocentrica della «città nuova» nata nel 1932, quasi a riequilibrarne l’assetto grazie alla linearità del suo disegno e ai lotti rettangolari che la costituiscono. Quartiere «popolare», chiassoso e un po’ scarmigliato da sempre, dai toni in chiaroscuro ritratti nell’ Amico di famiglia di Paolo Sorrentino, è ora luogo di convivenza multietnica, abitato da genti provenienti da diversi e svariati Paesi, in Italia da poco tempo o da decenni: una vicenda che istruttivamente ripete il carattere più profondo di questa città di Latina, ove le tante differenze d’origine sono accolte e si compongono. Ma accoglienza e composizione delle differenze non sono automatiche e scontate, si verificano soprattutto se e quando si mettono in campo iniziative analoghe a quella del nostro doposcuola, attivato presso lo Spazio Nicolosi dall’Angolo di Chirone, gruppo formato da docenti ed educatori che spontaneamente, e senza alcun inquadramento burocratico o istituzionale, dedicano una parte del proprio tempo ad aiutare bambini e ragazzi a vivere la piacevole esperienza dell’apprendimento. Spontaneità e passione: un grazie immenso ad Adriana e Ilaria!! Tuttavia, i veri protagonisti, gli autori di questo libro sono i bambini e i ragazzi del doposcuola, la gran parte dei quali trova a casa genitori o nonni che più o meno abitualmente parlano una lingua diversa dall’italiano, un fenomeno vissuto fino a qualche decennio addietro anche da famiglie di origine italiana, ove si parlava prevalentemente il dialetto e l’italiano era sentito come mezzo d’espressione artificiale e poco intimo. I bambini e i ragazzi del nostro doposcuola parlano tutti l’italiano, non hanno bisogno di uno strumento pratico di traduzione; hanno invece bisogno di esibire e rivalutare la dimensione intima della lingua, delle singole parole, delle particolari espressioni rimaste nella loro memoria per il significato che hanno, per la loro sonorità, per le immagini e i ricordi che evocano. Sicché, ogni parola di questo libro non è solo tradotta: ognuna trova la sua propria e originale definizione assegnatale da un singolo bambino o ragazzo. Nulla di oggettivo e universale, dunque, ma frammenti messi insieme da pulsioni soggettive per connettere l’interno e l’esterno, per accostare all’italiano i tanti mondi delle genti che lo usano, la condivisione con dieci lingue parlate, più o meno, dalla metà della popolazione del nostro pianeta. A Latina, al quartiere Nicolosi.
Agostino Attanasio
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